Brasile e le baby pensioni: Rousseff si oppone

La finanza brasiliana viene messa ulteriormente in crisi a causa dei baby pensionati. In media le persone smettono di lavorare a 54 anni. Dopo il grande ribasso delle materie prime e il rallentamento dell’economia cinese, le finanze pubbliche brasiliane non sono certo forti. Se aggiungiamo a tutto questo l’età media per politici, dipendenti pubblici e militari di andare in pensione a soli 54 anni, la cosa peggiora notevolmente. Non solo, viene considerata tra le più importanti spese pubbliche.

La pensione di reversibilità poi, è davvero semplice da avere per le mogli e i figli. Si parla “dell’effetto viagra”, così viene chiamato questo fenomeno che vede appunto la reversibilità delle pensioni per i famigliari anche per decenni. Molte di queste persone baby pensionate si sposano anche tardi, una seconda volta. La moglie dopo erediterà la pensione e potrà goderne anche per quarant’anni. Senza considerare che sono cumulabili, cosa che in molte non si fanno sfuggire l’occasione di provarci.

Oggi il discorso dei baby pensionati è astio, terreno fertile per gli scontri politici. Dilma Rousseff adesso vorrebbe dare una bella sfoltita a tale spesa. Il Parlamento non l’ha sostenuta, anzi, vorrebbe espandere tali prestazioni. Riuscirà la Rousseff a bloccare tutto ciò? Per gli economisti la cosa sembra non aver molta importanza.

Fonte: Brasile.it