Acqua minerale naturale, acqua di rubinetto, acqua filtrata: come muoversi?

Acqua del rubinetto

L’acqua del rubinetto ovvero l’acqua pubblica potabile che sgorga nelle abitazioni viene prelevata da una molteplicità di fonti, a seconda del territorio. Può quindi avere origine da corsi d’acqua, quindi fiumi, laghi, oppure essere prelevata da falde più o meno superficiali. È chiaro che una provenienza così variegata e facilmente soggetta a contaminazione richiede che l’acqua in acquedotto venga sottoposta a disinfezione antibatterica in una o più fasi, fino a quando questa non risulti potabile. Il trattamento determina la presenza in quest’acqua di sostanze esterne, non sempre salubri per l’essere umano, come: cloro gassoso, ipoclorito di sodio o biossido di cloro. Anche se presenti in piccolissima percentuale si tratta comunque di disinfettanti, nessuno infatti per esempio si azzarda a preparare il biberon al proprio piccolo con l’acqua di rubinetto, per quanto si senta sicuro.

L’acqua potabile viene immessa negli acquedotti cittadini a seguito di una concessione dello Stato, della Regione e della Provincia secondo la norma stabilita dal D. Lgs 31/2001. I controlli sono numerosi e vengono fatti direttamente una volta che l’acqua è stata raccolta in acquedotto, poiché un esame fatto in una fase precedente sarebbe superfluo trattandosi di origine variegata superficiale e soggetta sicuramente a  molti agenti esterni.

Acqua minerale naturale

L’acqua minerale naturale per essere indicata come tale e per poter essere messa in commercio deve rispondere necessariamente a determinate caratteristiche imprescindibili. Ecco quali:

  • provenienza da sorgenti o falde sotterranee incontaminate;
  • purezza da batteri e parassiti;
  • hanno proprietà, temperatura e componenti che devono restare costanti;
  • vengono imbottigliate ove si trova la sorgente d’origine;
  • assenza di alterazioni di qualunque tipo, sono quindi esattamente come escono dalla fonte;

Solo se ha queste caratteristiche, a seguito comunque di un’analisi degli studi fatti su di essa, l’acqua viene classificata come Acqua Minerale dal Ministero della Salute, sulla base del Decreto Legge 176 del 2011 che attua la Direttiva 2009/54/CE sull’utilizzo e il commercio delle acque minerali naturali. Quest’acqua è soggetta a controlli ogni 5 anni quando viene rinnovata l’etichetta e periodicamente anche prima, in diverse fasi del suo percorso dalla falda alla tavola: quindi alla sorgente, in magazzino, in azienda, durante il confezionamento, nel punto vendita. Oltre a questi controlli delle Autorità Sanitarie, ve ne sono di continui da parte del Sistema di Autocontrollo dell’azienda produttrice.

Acqua filtrata

L’acqua filtrata è sostanzialmente l’acqua erogata dall’acquedotto cittadino trattata con dei filtri (anche dai privati con delle brocche apposite) e delle apparecchiature appositamente studiate. I filtri utilizzati hanno la capacità di modificare il colore, il sapore, la limpidezza e le proprietà dell’acqua potabile, rendendola anche, volendo, liscia o più o meno gassata. Il controllo effettuato sulle acque filtrate non è una garanzia paragonabile all’acqua minerale: nel caso delle brocche e degli apparecchi privati le motivazioni sono ovvie, per quelle invece utilizzate nei servizi pubblici, bar e ristoranti, o nelle cosiddette case dell’acqua, i controlli sono effettuati dall’Autorità Sanitaria pubblica, ovvero l’ASL. Tuttavia la frequenza di questi controlli non è regolata da alcuna norma di legge, proprio per questo tra un’ispezione ed un’altra potrebbe anche passare molto, troppo tempo. I gestori di bar e ristoranti, devono provvedere essi stessi ad effettuare controlli sull’acqua da loro erogata attraverso questi apparecchi, facendo riferimento a laboratori esterni profumatamente pagati o mediante l’utilizzo dei kit appositamente in commercio. Quest’ultimo tipo di metodo di analisi tuttavia non è completo, ma riesce a verificare solamente alcuni parametri. La manutenzione di questi macchinari, inoltre,  deve essere eseguita alla perfezione dal gestore del bar o del ristorante, seguendo le indicazioni date dalla casa che le ha prodotto il macchinario.