La storia delle carte da Ramino

Il gioco di carte del Ramino ha una certa origine anglosassone, tanto che la parola deriva dall’inglese Rummy che significa bizzarro, strano. Si diffuse in Italia tra gli anni Venti e Trenta del XX secolo. E’ uno dei giochi di carte più amati, del quale esistono molte varianti diverse, forse la scala 40 è quella più praticata. Un’altra versione è quella del Ramino Casertano, un gioco nato in provincia di Caserta tra gli anni Sessanta e Settanta, la cui origine non è molto chiara ma che assomiglia molto al classico Ramino.

Per approfondire: Leggi Scala Carte

Le carte con cui giocare a Ramino sono quelle francesi. Cuori, quadri, fiori e picche, questi i semi delle carte, comparvero per la prima volta all’inizio del ‘600 e vennero utilizzati inizialmente nel Nord Europa. Prima esistevano due modelli di carte, quelle a semi italiani ovvero coppe, spade, denari e bastoni e quelle a semi tedeschi con foglie, ghiande, campanelli e cuori. Ma le carte si dice abbiano un’origine antichissima, anche se non si riesce a risalire all’epoca della loro invenzione. Alcuni sostengono siano state create in Cina, altri in India ma forse le prime carte da gioco sono nate all’interno di diverse culture, forse anche contemporaneamente.

Fatto sta che per molti secoli, almeno fino all’invenzione della stampa, le carte erano fatte rigorosamente a mano ed erano un vezzo appartenente ai soli ceti più abbienti. Anche nei periodi successivi si trattava di oggetti costosi e non certo popolari: quelle di pregio erano riservate ai ricchi mentre nelle taverne si utilizzavano carte più rozze e spartane.

Tornando alla nascita dei semi possiamo dire che quelli francesi erano più stilizzati rispetto a quelli tedeschi e che furono in seguito adottati anche in Inghilterra. Quanto al loro significato gli studiosi sostengono che rappresentavano gli ordini sociali del Medioevo. Nello specifico Coppe indicava il Clero, Denari i Mercanti, Spade i Nobili e Bastoni i Contadini. Poi le carte francesi diventarono Cuori al posto di Coppe, Quadri al posto di Denari, Fiori a sostituire Bastoni e Picche al posto delle Spade.

Ma ci fu anche un periodo che vide scomparire fanti, re e regine dalle carte da gioco e fu quello della Rivoluzione francese. Nell’800 si misero i valori numerici sulle carte, particolare prima assente. Appartiene al XIX secolo la scelta di soli due colori per le carte francesi, il rosso e il nero. Come sappiamo il mazzo di carte francesi è formato da 52 carte (per giocare a Ramino se ne utilizzano due, tante sono le carte per il ramino) ed all’inizio non prevedeva il jolly, introdotto solo per un gioco specifico, l’Euchre. Oggi i jolly si utilizzano nel Ramino a scala 40, nel burraco, a Machiavelli ed in altri giochi.